martedì 22 luglio 2008

VIAGGIO NELLA STORIA – MESSICO - CAPITOLO 1

Oggi il caldo si fa sentire, siamo arrivati a fine luglio, ultima settimana del mese, ultimi giorni di lavoro prima delle ferie, ultime pagine scritte prima della pausa estiva.
Un anno fa ero in Messico in questo momento, rilassata al sole, cullata dal mar dei Carabi ed accompagnata da un milione di storie e legende Maya, raccontate o solamente lette fra scavi archeologici, visite alle piramidi o bagni nel Cenote.
Probabilmente gli unici italiani ad essere stati in Messico e non aver passato una serata al Cocobongo…però in compenso abbiamo fatto davvero una bella vacanza.
Siamo arrivati a Cancun dopo 12 ore di volo… posti scomodi per guardare la tv e troppo stretti per mogli di ragazzi alti sopra il mt e 84, che scomodi nel loro sedile invadono automaticamente anche quello dei compagni, così che ci si riduce a stare rannicchiati con le gambe un po’ sul sedile ed un po’ ad invadere il corridoio esterno…tranciate poi ad ogni passaggio di hostes isteriche con carrellino in ferro blindato porta vivande।


Per non parlare poi dell’aria condizionata...nemmeno a casa mia, nel bel mezzo dell’inverno, con la caldaia rotta faceva cosi’ freddo…e ve lo posso assicurare da chi mi ha visto…dormivo sotto una montagna di coperte con cappello e sciarpa di lana! Ma tutto e’ permesso quando si sta andando in vacanza..


Viaggio in aereo a parte, appena arrivati ci siamo trovati in un aeroporto preso da assalto da turisti da tutto il Mondo arrivati nello stesso momento, controlli ai bagagli assurdi fatti a campione…si schiacciava un pulsante al passaggio, se eri fortunato usciva il verde e potevi passare, altrimenti rosso, sirena, bloccavano tutto, ti prendevano la valigia, la aprivano e te la rivoltavano tutto… chissa’ poi per trovare cosa…uno se vuole al massimo tenta di uscire esce dal Messico con qualcosa di illegale, mica ci entra e se lo porta dall’italia…ma tutto e’ permesso quando si sta andando in vacanza..


Poi c’e’ da passare la dogana…passaporto alla mano e biglietti… noi ovviamente stessa storia del supermercato, discussioni per la scelta della fila che poi incredibilmente si rivela la piu’ lenta della storia, perche’ una volta scelta non bisogna compiere l’errore di cambiare se si vede che quella alla nostra destra e’ piu’ veloce…e cosi’ abbiamo avuto l’onore di vedere passare davanti a noi gente di ogni nazionalita’, voli arrivati anche mezz’ora dopo di noi…ma la cosa sensazionale e’ aver chiuso noi due ed il doganiere l’aeroporto… ma tutto e’ permesso quando si sta andando in vacanza॥


Preoccupati per la fine delle nostre valige, visto che avevamo sentito i nastri fermarsi molto tempo prima e il passaggio incredibile di persone, credevamo ormai di aver perso tutto, ed invece erano a fianco al rullo, messe una vicina all’altra in un angolino buio della sala ritiro bagagli… ora il problema importante era sapere se il nostro pulmino era gia’ partito o ci aveva aspettato, ma di questo se ne occupava Vito, io ero alla disperata ricerca di un bagno!

Sembravamo la versione sfigata di “ turisti per caso ”, ma ancora non avevamo visto i compagni di viaggio!

Inutile dire che mi sono fatta riconoscere subito appena arrivata, ma tutti se la ridevano quando non so come, chiedevo indicazioni per il bagno, mentre loro cercavano turisti da accompagnare, valige da trainare per recuperare qualche mancia…

Arrivati al pulmino ci siamo resi conto della tranquillità e pacatezza che caratterizzano i Messicani e finalmente abbiamo abbandonato la frenesia milanese ed iniziato la vacanza.
Era praticamente piu’ di un giorno che non dormivamo, il volo era partito gia’ con 2 ore di ritardo…tutta la compagnia era allo stremo delle forze, il pulmino dormiva tutto anche se io a tutti i costi volevo godermi le 4 ore di viaggio che ci aspettavano per raggiungere Tulum.
Ero cosi’ emozionata nel vedere scorrere dal finestrino paesaggi nuovi e cosi’ diversi dai soliti che ero abituata a vedere…poi pero’ ha prevalso la stanchezza e mi sono risvegliata all’arrivo in albergo per le quantita’ incredibili di buche nella strada sterrata che portavano dallo stradone principale all’entrata nel nostro sogno…

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